Scene Di Corte
Regia di Felice Panico
Scene e costumi Ilaria Auriemma
Elaborazioni musicali e componimenti Pasquale Toscano
note di regia
Siamo nella Spagna del XVI secolo.
Carlo V d'Asburgo ha lasciato nelle mani di suo figlio Filippo un impero intercontinentale, quell'impero su cui non tramonta mai il Sole e che comprende,
oltre alla Penisola iberica, i Paesi Bassi e i domini del Sud America.
Filippo non ha carisma nè le capacità strategiche di suo padre. Vive nella continua incertezza.
Sa di essere un re di transizione, un bravo amministratore e nulla più.
Ed ha un problema enorme: suo figlio Carlos.
E' l'erede al trono designato, ma è sopratutto un ragazzo che non accetta limitazioni alla sua libertà.
La libertà di vivere la vita a modo suo, di compiere le proprie scelte fino alle estreme conseguenze, di amare fisicamente le donne: ed anche gli uomini.
Carlos non ha alcuna vergogna di dare scandalo, poichè sa benissimo che lo scandalo è l'unica arma di difesa, e forse di redenzione, per la corte di Madrid, altrettanto corrotta ma ben trincerata dietro l'etichetta ed il moralismo ipocrita della Controriforma.
Per questo Carlos deve morire.
Karst Woudstra, l'autore olandese di Scene Di Corte affonda la penna in un passato lontano portando alla luce tematiche straordinariamente contemporanee come il rifiuto e la persecuzione delle diversità, la corruzione del potere politico, la crisi della società europea.
Al termine, per quell'impero su cui non tramonta mai il Sole, sarà eclissi totale.
Felice Panico